MTB Trails
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Il giro di oggi è particolare, partenza da Pianavia come mio solito (li faccio base), con destinazione finale la cappella S.Marta, per fare la discesa favolosa che da li parte. L'idea è però quella di arrivarci nel più antico modo possibile, evidando tutte le strade moderne che si possono evitare, rimanendo ovviamente nei limiti della pedalabilità, altrimenti sarei costretto a spingere più che pedalare. Si parte quindi, siete pronti a seguire il racconto? Da Pianavia si arriva a Pantasina e quindi Villatalla, tramite il passo dei Picchi. Un sentiero molto esposto e sporco che meriterebbe di meglio: è difficile in quanto stretto e scosceso e comunque non 100% pedalabile, ma molto suggestivo per le maestore campagne che taglia e per il passo dei picchi finale. A Villatalla, tramite Tavole si arriva alla strada bianca che sale a S.Marta. Da qui discesa classica, ma si arriva fino a Ripalta. Ma vediamo meglio..Il giro parte da Pantasina, dove dal paese si sale subito verso il colle d'Oggia, pochi chilometri dopo si imbocca il sentiero dei picchi per Villatalla. Questo sentiero tecnicamente parlando è decisamente difficile: in parte perchè è sporco ed invaso da arbusti, ma molto in quanto realmente stretto ed esposto (il sentiero in se non è nulla di impossibile, ma alle volte è largo poco più della ruota con tanto di dirupo sulla sinistra). Insomma, meriterebbe di essere pulito e messo in sicurezza per poterne godere come si deve, ma comunque non sarebbe pedalabile al 100%. Il suo fascino, nonostante le oggettive difficoltà tecniche, merita di farci spedere delle energie per attraversarlo. Il bosco attraversato è a tratti davvero molto fitto, e per questo affascinante. Avete presente, parlo di quei boschi selvaggi che però lasciano intravedere una quantità enorme di opere dell'uomo, un passato addomesticato che ora ha lasciato il posto ad un bosco selvattivo, ma ricco di testimonianze del passato: dagli imponenti muri a secco costruiti con grossi massi, al fondo della mulattiera che a tratti emerge dai cumuli di foglie e terra, lasciando intravedere, come le vesti di un'antica amante, la sua bellezza ed il suo glorioso passato di importante via di comunicazione. Il sentiero era anticamente usato come unica via di comunicazione fra Pantasina e Villatalla. Di qui passavano mercanti, viaggiatori e contadini con i più svariati intenti e perfino soldati (vedi la storia del "u barracun" fra le foto). Sopra a Villatalla ci sono alcune importanti cappelle votive (una è proprio S.Marta) presso le quali era meglio andare una volta l'anno, per redimere i propri peccati. Ma si passava di qui anche per accedere alla valle Argentina (tramite i passi delle Tavole, di Villatalla e del Maro e in diretta comunicazione con Carpasio e Montalto). Oggi il sentiero è usato da molti cacciatori e da, pochissimi, biker. La prima importante tappa del sentiero si trova presso il cosiddetto passo dei picchi, così chiamato perchè dell'antico ponte sopra un rivo rimangono solamente i piloni (i picchi), sopra ai quali occorre saltare (sono alti mezzo metro). Da qui la mulattiera si fa ancora più bella, ma aihmè faticosa ed impedalabile: occorre armarsi di pazienza e caricarsi la bici in spalla per risalire fino a Villatalla (passando prima davanti al piccolo Oratorio dei SS.Bernardo e Rocco). Insomma passare di qui in bici vuole dire conoscere le gioie e le pene del cosiddetto bike & hike, portando la bici in spalla per alcuni tratti. Si arriva a Villatalla con il fisico spremuto, la bici spelacchiata ma l'animo pieno di un non so chè di inesprimibile. Fortunatamente questo è solo il primo e peggiore tratto del giro. A Villatalla presso il bar del paese ci si ferma per sfamare anima e corpo: il paesaggio è uno dei migliori di tutta la valle e la vista spazia infinita, a ripassare il sentiero dei picchi appena passato o ad immaginare quello che ancora c'è da fare.La seconda tappa va verso Tavole, il suo santuario e quindi poi verso Valloria (di questo tratto abbiamo già parlato qui: http://www.naturtecnica.com/lbfree/?p=275), questa volta però si sale alla cappella di S.Marta, con fatica, si, ma per una ottimissima ragione. Dalla cappella parte uno dei single-track più divertenti di queste parti: un bellissimo sentiero con alcuni tratti impegnativi, mai esposto o impossibile. Secondo me una vera goduria fatta di salti, ripidoni e tratti trialistici. Senza parlare della cappella che svetta sul crinale di due valli, incrocio di almeno 5 sentieri e dal quale si può godere di un favoloso panorama. Il sentiero scende incrociando più volte la via lungo la quale si sale, fino a Ripalta, frazione di Dolcedo.Una ultima chicca ci aspetta prima di arrivare a Ripalta: un bellissimo punto panoramico con alcune panche, da quale ammirare d'infilata tutta la valle Prino, sino al mare.Ripalta infine è una frazione che i tedeschi hanno imparato ad amare molti anni fa ed hanno colonizzato, fortunatamente devo dire. I vecchi casolari grazie a loro hanno ritrovato nuova vita ed ora il borgo è realmente bello e romanticamente aggrappato alla costa sopra a Dolcedo. Passare in bici per le piccole viuzze e scalinate è al contempo bello e tecnicamente impegnativo (nose press, gradoni, curve strette). Si può chiedere di meglio?Giunti in fondo, a seconda di dove avete lasciato l'auto ci si può fermare a Dolcedo o risalire tramite Molini di Prelà, senza ovviamente farsi mancare un salto con la bici sopra l'antichissimo ponte romanico del paese (provate a farlo tutto in sella sembra semplice ma non lo è affatto!).
vedi anche qui: http://www.naturtecnica.com/lbfree/?p=307
The tour today is special, from Pianavia as my usual (I make them based), with final destination the S.Marta chapel, to the fabulous downhill from there part. The idea, however, is to get in the oldest way possible, evidando all modern roads that can be avoided, of course within the limits of the remaining pedalability, otherwise I would be forced to push more than pedaling. We start then, are you ready to follow the story? From Pianavia you get to Pantasina and then Villatalla, through Picos step. An exposed trail and dirt that deserves better: it is difficult as narrow and steep, but not 100% pedaled, but very impressive for Maestore campaigns that cuts and the pace of the final peak. A Villatalla, through tables you get to the dirt road that climbs to S.Marta. From here classic descent, but it is up to Ripalta. But we see meglio..Il tour starts in Pantasina, where the country is immediately ascends to the Col d'Oggia, a few kilometers later, take the path of the peaks for Villatalla. This trail is technically very difficult, in part because it is dirty and overgrown with bushes, but much as it really tight and exposed (the path itself is not nothing impossible, but sometimes it's a little more off the wheel complete with cliff on the left). In short, it deserves to be cleaned and made safe to enjoy it as it should be, but it would not be pedaled to 100%. Its charm, despite the technical difficulties, deserves to us spedere of energy to pass through it. The forest is crossed at times very dense, and therefore fascinating. You know, I talk about those wild woods but hint at a huge amount of works of man, a past domesticated now has given way to a selvattivo woods, but rich in evidence of the past: from the imposing stone walls built with big boulders at the bottom of the trail that sometimes emerges from piles of leaves and earth, revealing, as the clothes of an old lover, its beauty and its glorious past of important communication. The trail was once used as the only way of communication between Pantasina and Villatalla. Here passed merchants, travelers and farmers with the most varied intentions and even soldiers (see the story of the "u barracun" between photos). Above Villatalla there are some important votive chapels (one's own S.Marta) from which it was better to go once a year to redeem their sins. But he went from here to access the Argentina Valley (through the steps of the boards, Villatalla and Maro and in direct communication with Carpasio and Montalto). Today the trail is used by many hunters and, very few, biker. The first important step of the path is located at the so-called pitch of the peaks, so named because the ancient bridge over a stream remain the pylons only (peaks), above, to whom you must jump (are half a meter tall). From here the trail becomes even more beautiful, but Aihm tiring and no cycle: we must arm ourselves with patience and charge the bike to get back up to Villatalla (before passing in front of the small Oratory of SS.Bernardo and Roch). So go for a bike here wants to say about the joys and sorrows of so-called bike & hike, bringing the bike to get some parts. You get to Villatalla with the squeezed physical, the mangy bike but the full spirit of a something inexpressible. Fortunately this is only the first and worst leg of the tour. A Villatalla at the bar of the country you stop to feed body and soul: the landscape is one of the best in the valley and the view stretches infinite, to repass the path peak just past or imagine what we still need to fare.La second stage goes to tables, his sanctuary, and so then to Valloria (this stretch we have already discussed here: http://www.naturtecnica.com/lbfree/?p=275), but this time go up to S.Marta the chapel, with hard work, yes, but for a reason ottimissima. From the chapel of one of the most fun single-track of these parts: a beautiful path with some demanding stretches, never exhibited or impossible. I think a real pleasure made of jumps, ripidoni and trial-like traits. Without speaking of the chapel that stands on the crest of two valleys, crossing paths at least 5 and from which you can enjoy a fabulous view. The trail descends again crossing the road along which you climb up to Ripalta, fraction of Dolcedo.Una latest gem awaits us before arriving in Ripalta: a beautiful scenic spot with some benches, from which to admire enfilade the whole valley finally Prino, until mare.Ripalta is a fraction that the Germans have come to love many years ago and colonized, fortunately they have to say. The old cottages thanks to them have found new life and now the village is really beautiful and romantically clinging to the coast above Dolcedo. Go by bike for small alleys and stairways is beautiful and technically challenging while (nose press, steps, tight corners). You can ask for more? At the bottom, depending on where you left your car you can stop in Dolcedo or go through Molini di Prelà, without of course to miss a jump with the bike on top of the ancient Roman bridge of the country ( try to do everything on the bike looks simple but it is not at all!).
see also here: http://www.naturtecnica.com/lbfree/?p=307
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Pictures
