Monte Sibilla (2175m)


  • 30.9 km

    Distance

  • 1585 m

    Elevation Gain

  • 1482 m

    Elevation Loss

  • 2160 m

    Max height

  • 736 m

    Min height

  • Road

  • Equip

  • Skill

  • Effort

Trail Description



La Sibilla, secondo alcune versioni in particolare di autori francesi e tedeschi era una profetessa, una maga alcina, che era stata esiliata in un punto orribile dei Monti Sibillini esattamente alla bocca dell’inferno e che fosse incapace di morire fino al giudizio universale in quanto si era ribellata a Dio. Secondo altre versioni in particolare di autori italiani e la tradizione locale era una bella donna,dignitosa, una fata buona. La Sibilla abitava in una grotta dove aveva il suo regno, da cui il nome la grotta della Sibilla, questa grotta si trova sul Monte Sibilla facente parte della catena montuosa dei Sibillini, a quota m. 2175 sul versante sud. Un cavaliere errante francese, Antoine De La Sale, fece una escursione alla Grotta della Sibilla nel maggio del 1420, e sulla base di alcune testimonianze ci racconta: la grotta aveva un entrata angusta, un masso ne ostruiva il passaggio, per cui era necessario scendere carponi verso l’interno. Subito si incontrava un vano quadrato scavato nella roccia, attraverso il quale filtrava appena qualche raggio di luce. Per proseguire bisognava infilarsi uno strettissimo tunnel, che correva a precipizio nel cuore della roccia per chilometri..... L’escursione di oggi costituisce un concentrato di panorami, sensazioni, profumi e divertimento, ingredienti tipici di quei Monti Azzurri dei quali il Monte Sibilla ne rappresenta senza ombra di dubbio il simbolo. Il punto di partenza è fissato nel bel mezzo della Valle dell’Aso, nel piccolo abitato di Rocca, poche case tra le quali regna il silenzio ed echeggia soltanto l’acqua cheta del fiume che scorre a pochi passi. Dopo si e no una decina di pedalate in direzione di Foce prendiamo a dx per un ripido sentiero che passa sopra il Fosso dei Bagni. La strada diminuisce di pendenza alzandosi costantemente e regalandoci una prima bella visuale sulla Cima del Prata e sul Monte Banditello. Proseguiamo in direzione San Donato e ci agganciamo alla pedemontana per il Monte Sibilla non prima di esserci caricati d’acqua presso la fonte sita all’incrocio tra le due strade. Percorriamo la lunga brecciata che dopo circa dieci interminabili tornanti ci fa lievitare a quota 1500 m ed inizia a somministrarci scorci non indifferenti su tutta la Valle del fiume Aso e su tutta la cresta montuosa che va dal Vettore a Cima Vallelunga. Più il là, all’orizzonte, i Monti Gemelli e manco a dirlo…il “gigante che dorme”. Giunti al Rifugio Sibilla, ricarichiamo le sacche idriche e proseguiamo il cammino nel secondo tratto di carrareccia. Molto più sconnesso e dove il transito dei veicoli è assolutamente vietato a causa della pericolosità della strada che in alcuni punti è quasi completamente franata. Tagliamo il fianco della montagna, mentre, girando lo sguardo nel dirupo che ci accompagna nell’ascesa, si scorge lo Scoglio della Volpe. Arriviamo alla Banditella, ora restano altri quattro tornanti per approdare ad un innominato valico che per comodità di esposizione chiameremo Valico della Sibilla. Nei pressi di questo magnifico balcone sulla Valle del Tenna sgorga acqua dalla Fonte del Meschino ubicata alcuni metri al di sotto della strada. Il nome rievoca la leggenda del Guerrin Meschino. Nella leggenda del cavaliere detto il Guerrin Meschino scritto da Andrea di Barberino nel 1410, il cavaliere è alla ricerca dei genitori, e sapendo che la Maga Sibilla era una profetessa, era l’unica a conoscere chi erano i suoi genitori, raggiunse la grotta e vi rimase un anno. La Sibilla allietava il cavaliere in tutti i modi possibili, ma non doveva superare il 365 giorni, altrimenti sarebbe rimasto della grotta fino alla fine dei tempi e avrebbe perso la sua anima, così riuscì ad andare via dalla grotta e a trovare i suoi genitori. Volgendo lo sguardo verso la Sibilla, questo rilievo montuoso, avvolto da un’aura di mistero, ci appare in una forma diversa da quella che siamo abituati a osservare dal basso delle valli. Come una lama affilata la Sibilla invita a percorrere il suo crinale e noi, in preda al nostro desiderio di esplorazione, ci inerpichiamo per il sentiero 155 che porta alla vetta passando per l’entrata della famosa grotta oggi ostruita completamente da una frana. La pedalabilità è assicurata solo per il primo tratto mentre per raggiungere la sommità del monte dobbiamo letteralmente arrampicarci bici in spalla. Bisogna necessariamente tenersi sul lato destro del crinale onde evitare situazioni di grave pericolo. Il salto di roccia sulla Valle del Tenna è a dir poco impressionante. Dalla cima scrutiamo l’imponente massiccio del Priora, le vette del Pizzo Berro e del Bove Sud. Il sentiero 156 termina nel punto più alto dal quale parte la traccia 155. Questa accarezza la Sibilla donandoci qualche tratto tecnico ed una veloce discesa intervallata da un difficoltoso passaggio su “ferrata”. Superata quest’ultima grazie ad un “passabici” più avanti cambiamo direzione seguendo a dx un non sempre evidente sentiero che porta a Fonte Alta. Attraversiamo ampie piane erbose ed arriviamo al terzo punto d’acqua dell’itinerario. Riprendiamo per un breve tratto in salita la pedemontana percorsa in precedenza e ritornati alla Bandinella stavolta svoltiamo a sx in direzione di un rifugio di pastori. Dal rifugio inizia un piccolo sentiero che dapprima procede a mezza costa ma poi improvvisamente si inerpica costringendoci a caricarci nuovamente bici in spalla. La traccia continua a salire portandoci tra la Fonte del Maschino e Monte Lieto (da non confondere con l’omonimo che domina Pian Perduto e Castelluccio di Norcia). Superato il faticoso frangente di risalita ora ci attende la lunghissima e non meno impegnativa discesa che ci riporterà nella civiltà dell’abitato di Foce. Un allettante e tortuoso single track, a tratti invaso da massi caduti giù da Cima Vallelunga, attraversa tanti piccoli fossati fino alla piana chiamata Ramatico. Il luogo, semplicemente incantevole, è abitato da molte specie animali oltre che da mandrie di buoi e cavalli al pascolo. Oltrepassiamo lentamente una vecchia frana e scavalchiamo il Fosso dell’Acero arrivando all’ultimo provvidenziale punto d’acqua ovvero la Sorgente Santa Maria. Pochi metri di comoda risalita e ci troviamo al cospetto del famigerato Fosso dello Zappacenere e del suo delizioso single trak. Un ripido sentiero che in parte si riduce a non più di mezzo metro di larghezza ci ripagherà del copioso sudore versato durante questa escursione. Un tempo percorso soltanto da pastori e carbonai, questo antico sentiero pieno zeppo di insidie rappresenta il degno epilogo di un itinerario di grande spessore. Dalla frazione di Foce alla chiusura del giro non resta che qualche km di discesa su bitume. La traccia di oggi, ricca di scorci panoramici, permeata di leggende ed arricchita da trails al cardiopalmo rappresenta un itinerario cardine per il biker (rigorosamente dedito alla disciplina all mountain) che volesse cogliere in un sol giorno l’essenza del simbolo dei Monti Sibillini.


CINGHIALE 16/08/2012 Rocca (Montemonaco)


http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/8087



La Sibilla, according to some versions of authors in particular the French and the Germans was a prophetess, a sorceress Eland, who had been exiled in a horrible point of Monti Sibillini exactly at the mouth of hell, and that he was unable to die until the judgment universal because they trespassed against God. According to other versions in particular by Italian and local tradition was a beautiful woman, dignified, a good fairy. The Sibyl lived in a cave where he had his kingdom, hence the name the Sybil's cave, this cave is located on Monte Sibilla part of the Sibillini mountain range, at an altitude of m. 2175 on the south side. A knight errant Frenchman Antoine de la Sale, made a trip to the Cave of the Sibyl in May 1420, and on the basis of some evidence tells us: the cave had a narrow entrance, a boulder blocking the way of it, so it was necessary to go hands and knees inward. Soon he met a square chamber excavated in the rock, through which filtered in just a few rays of light. To continue, you had to put on a very narrow tunnel, which ran headlong into the heart of the rock for miles ..... Today's excursion is a mix of views, feelings, smells and fun, ingredients typical of those of the Blue Mountains such as Mount Sibilla it is without a doubt the symbol. The starting point is fixed in the middle of the Aso Valley, in the small village of Rocca, a few houses among which the silence reigns and only echoes the still waters of the river flowing just a few steps. After you and no one dozen rides in the direction of Foce right to take a steep trail that goes over the Fosso dei Bagni. The road gradient decreases steadily rising and giving us a nice view on the first Cima del Monte Prata and Banditello. We continue in the direction of San Donato and we engage in the foothills of the Monte Sibilla not before we loaded water at the source located at the intersection of the two roads. We take the long brecciata that after about ten endless switchbacks makes us rise at an altitude of 1500 m and starts somministrarci not indifferent views across the valley of the river Aso and across the ridge that goes by the Carrier to Cima Vallelunga. More Beyond the horizon, the Twin Mountains and needless to say ... the "sleeping giant." When you reach the Rifugio Sibilla, reload the bags water and continue the journey in the second section of the cart track. Much more disjointed and where the transit of vehicles is strictly forbidden because of the danger of the road in some places it is almost completely caved. Cut the side of the mountain, while, turning his gaze into the ravine that accompanies us in the ascent, we see the Scoglio della Volpe. We arrive at Banditella now remain four more switchbacks to arrive at an unnamed crossing that for ease of exposition we will call Sybil's Crossing. In the vicinity of this magnificent balcony overlooking the valley of the Tenna water flows from the Source of Meschino located a few meters below the road. The name evokes the legend of Guerin Meschino. In the legend of the knight said Guerin Meschino written by Andrea di Barberino in 1410, the rider is looking for the parents, and knowing that the Maga Sibyl was a prophetess, was the only one to know who his parents were, he reached the cave and remained there one year. The Sibyl cheering up the knight in all possible ways, but should not exceed 365 days, otherwise would have remained in the cave until the end of time and he would lose his soul, so he managed to get away from the cave and find his parents. If you look towards the Sibyl, this mountainous, surrounded by an aura of mystery, appears in a different form from what we are accustomed to observe from the bottom of the valleys. As a sharp blade the Sibyl invites everyone to follow his ridge and we, in the throes of our desire to explore, we climb the path 155 leading to the summit via the entrance to the famous cave today completely blocked by a landslide. The pedalability is only guaranteed for the first leg while reaching the top of the mountain we have to literally climb bike on his shoulder. Yet we must keep on the right side of the ridge in order to avoid situations of grave danger. The jump of the rocks on the Tenna Valley is nothing short of impressive. From the top we watch the imposing mass of the Prioress, the summits of Pizzo Berro del Bove and South. 156 The path ends at the highest point from which part of the track 155 This caresses the Sibyl by giving some technical section and a fast descent punctuated by a difficult transition to "railroad". After which, thanks to a "passabici" later change direction following a right is not always obvious path to High Source. We cross wide plains of grass and water come to the third point of the route. We take a short climb the foothills covered previously and returned to Bandinella this time turn left in the direction of a shepherd's hut. From the refuge starts a small path that first goes halfway but then suddenly climbs are required to charge us again bike on his shoulder. The trail continues to climb between bringing the Source of Maschino and Monte Lieto (not to be confused with the same name that dominates Pian Lost and Castelluccio di Norcia). Overcome the difficult juncture lifts now we wait for long and no less challenging descent that will take us back to civilization the village of Foce. An attractive and twisty single track, sometimes invaded by fallen boulders down from Cima Vallelunga, crossing many small ditches to the plain called Ramatico. The place is just lovely, is inhabited by many species of animals as well as herds of cattle and horses grazing. We pass an old landslide and slowly climb over the Fosso dell'Acero coming last providential point of water or the Source Santa Maria. Few meters of ascent and we are comfortable in front of the infamous Ditch the Zappacenere and his delightful single trak. A steep path which in part is reduced to not more than half a meter in width will make up the copious sweat shed during this excursion. A time course only by shepherds and charcoal burners, this ancient path full of pitfalls is a worthy culmination of a journey of great thickness. From the village of Foce at the end of the lap that remains is a few miles down on the bitumen. The track today, full of panoramic views, steeped in legends and enriched by pulse-pounding trails is a key route for bikers (strictly devoted to the discipline all mountain) who wants to take in one day the essence of the symbol of the Monti Sibillini.
BOAR 16/08/2012 Rocca (Montemonaco)


http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/8087

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