MTB Trails
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DeutschTrail Description
Referente LUIGI - () - Ultima ricognizione 29/07/2012
SCHEDA TECNICA
Verso Orario - Lunghezza = 134 Km - Dislivello Sal/Disc = +1650 m
Quote min/Max = 690 / 1635 - Ciclabilità su tempo 99% - Tempo Standard ore 11:0 min
Velocità media = 12,2 Km/ora - Difficoltà Tecnica = 3/7 - G.D. = 93 DIFFICILE
NOTE: Percorso lungo ma non impossibile per ogni cilclista ben allenato; l'importante è partir presto al mattino (si consiglia alle 7) nei mesi da giugno ad agosto per la più lunga durata di luce diurna.
In gran parte poi si tratta di piste ciclabili asfaltate o con ottimo fondo strerrato; inoltre, l'occasione di ristoro (bar-fontane ristotranti) non manca quasi mai, lungo il percorso.
La cilcabilità non è stata data al 100% causa alcuni ponticelli gradonati ed all'unica discesa con tratto ripido e dissestato: poche centinaia di metri per scendere dal wp T5 a Sopalù; questo inedito passaggio consente però di evitare alcuni km della trafficata SS dell'Alto Comelico.
DESCRIZIONE:
Il percorso, in sintesi è: Calalzo - Cortina - Dobbiaco - San Candido - Passo Monte Croce Comelico - Santo Stefano, Cima Gogna, Domegge, Calalzo. Si potrebbe fare in bici da corsa per ciclabili asfaltate (circa 40 Km) e poi per strade statali trafficatissime nella stagione estiva:. il panorama sulle Dolomiti sarebbe stato quasi lo stesso....
Il nostro intento è stato quello di collegare, alle ottime ciclabili presenti, una serie di stradine minori e sconosciute che hanno permesso di ridurre la percorrenza sulle statali a meno di 5 Km e prevalentemente in discesa.
Dalla stazione F.S. di Calalzo (q. 740) si parte subito sulla famosa cilcabile delle Dolomiti, completata lo scorso anno con l'esecuzione del tratto Venas-Vodo. Gallerie illuminate ed attraversamenti della statale su sottopassi; tratti in sede escusiva, dove non era possibile ripristinare l'originale tracciato, ne fanno una struttura turistica di grande pregio che grazie anche all'eccezionale ambiente dolomitico potrà attrarre un notevole flusso turistico eco-compatibile.
Da Dogana Vecchia e fino alla periferia di Cortina si incontrano tratti forestali in ghiaino ed un po' di saliscendi, poi, a Socol, ci si porta lungo il T. Boite per evitare un po' di asfalto.
Si risale alla ciclabile e si attraversa Cortina (purtoppo si trovano frequenti attraversamenti che interrompono la pista) poi finalmente, lasciata Cortina, terminano sia l'asfalto che gli attraveraamnti e si può percorrere rilassati il tratto più bello della ciclabile in territorio Veneto, fino al valico di Cimabanche (q. 1530).
La discesa verso Dobbiaco riserva alcune sorprese: in certi tratti (in particolare tra Carbonin ed il Lago di Landro) la ghiaia ha sommerso la pista e ci si trova a dover pedalare con qualche difficoltà su quello che per alcune centinaia di metri sembra proprio il greto di un torrente. Più a valle la pista presenta dei tratti nuovi "tirati lisci di fresco" alternati a vecchie forestali: ci stanno lavorando ....e non escluderei a breve modifiche del tracciato per renderlo più adatto ad un ciclismo turistico. Da Dobbiaco per proseguire su ciclabile non c'è che l'imbarazzo della scelta: noi optiamo per il tracciato più a monte (lato sud della Val Pusteria) che, altalenante nel bosco, passa per la DrauQuelle (sorgenti del fiume Drava) ed arriva a San Candido alla base della stazione sciistica Haunold/Baranci.
Da quota 1180 (circa la stessa di Dobbiaco) inizia la lunga risalita per il passo Monte Croce Comelico. L'inizio avviene sull'ottima ciclabile in sede esclusiva dal fondo perfetto e ben segnalata; raramente presenta qualche breve strappo ma nel complesso la salita è gradevole e ben ombreggiata. A Sesto un breve tratto, 100 m , su statale (peccato) poi si riprende la ciclabile fino a Moso dove nel wp R (q.1340) troveremo fontana, bar e faremo una sosta, considerata anche la rampa di Via Alpe di Nemes che ci si presenta di fronte.
Si sale faticosamnte ma l'asfalto ci aiuta a tenere una velocità ridotta e restare in sella; segue presto un ottimo sterrato con pendenze più miti. Dal wp R1 al wp R2 si percorre uno stretto sentiero con 2 ponticelli che mantiene sostanzialmente la quota; poi una serie di dure rampe danno inzio alla parte centrale della salita, la più impegnativa ma pur sempre ciclabile. Nel wp R3 q. 1515 unn ponticello ci permette di passare il torrente ed entrare nel camping Caravan Park Sesto. La traversata nel campeggio consente, da una parte di evitare una zona acquitrinosa, poco ciclabile al di qua del torrente ed anche l'immissione sulla S.S. che corre poco oltre il Campeggio.
NOTA: i servizi di questo Camping sono riconosciuti tra i migliori d'Europa; se pensate che esageri, provate ad approfittarne: di sicuro se siete campeggiatori, non mancherete di tornarci.
Usciti dalla strada principale trovate subito, sulla sx, la stradina sterrata che corre quasi parallela alla statale e che conduce al passo Monte Croce. Nel finale l'ostacolo di alcuni gradini, quindi si arriva all'inevitabile immissione nella S.S., poche centinaia di metri prima dello scollinamento. Questo è il punto di sosta obbligata (se siete partiti da Calalzo alle 7, ora saranno le 15 ed avrete di sicuro appetito!) sia perchè qui trovate un ottimo albergo/bar/ristiorante sia perchè la lunga discesa che segue consentirà la digestione.
Discesa su tratturo attraverso i prati poi una bella forestale nel fitto bosco: entusiasmante !
NOTA: se per contrattembi avete bisogno di abbreviare, potete svoltare a sx per Padola, dove rientrerete in traccia.
Svoltando a dx, si arriva in Loc. Bagni di Valgrande, quindi si passa sul retro dell'edificio per tagliare un po' d'asfalto.
Il percorso resta in quota fin sopra Padola, dove alla prima stradina asfaltata si prende a sx e giù in discesa, attraverso il paese e ancura fino al ponte sul T. Risena. Si sale a Dosoledo evitando la SS grazie ad un marciapiede (ciclabile) e qui si scollina. Circa 600 m sulla SS poi giù per una stradina che mantiene direzione ma perde quota. Nel wp T5 (vedi Note) giù ripidissimamente fino a Sopalù (ATTENZIONE).
Dal paese si prende il fondovalle fino a Gera e da qui la bella cilcabile che termina a Santo Stefano. Meno di 1 km di SS e si trova la possibilità di uscirne (wp U1) aggirando il Col Trondo per belle forestali recentemente asfaltate; se siete stanchi od avete fretta, tenete la S.S. per altri 2 Km e risparmierete un dislivello di circa 100 m. Alla casa cantoniera si ritorna comunque in traccia e si percorre un altro tratto di SS (600 m), fino all'imbocco della galleria. Qui si prende l'antica strada lungo-Piave, ormai abbandonata ed in totale dissesto: ATTENZIONE non sono solo le pietre e macigni che si accumulano sul selciato a dar preoccupazione (ovviamente non si deve transitare in caso di piogge abbonanti) ma l'inattesa presenza di voragini sul lato sx della carreggiata e che precipitano direttamente al Piave non segnalate ed in fase evolutiva. Si raccomanda di transitare con prudenza e NON appaiati !). Comunque il tratto ha un grande fascino e sarebbe un peccato dovervi rinunciare per il progressivo ammaloramento; tra l'altro, escluso anche il transito nella galleria, dovremmo valicare il Passo di Sant' Antonio passando per Danta ed Auronzo, per poter completare questo percorso.
A Cima Gogna ci si immette sulla SS per il tratto più lungo, circa 3 Km di cui i primi 2 in discesa. Poi si devia a dx per Lozzo e si evita ancora la SS passando per la chiesetta di S.Antonio. Riattraversata la SS si procede in veloce discesa per il centro di Domagge, quindi si raggiunge il punto più basso quota (690 m ) nei pressi del centro sportivo di Vallesella, con bel panorama sul lago di Centro Cadore.
Ultimo sforzo: un sentierino ripido ma agevole ci consente di riguadagnare la SS nei pressi del Ponte Molinà; ancora 400 m di SS e si svolta a sx in discesa verso la stazione FS ed il vicino parcheggio.
Da sud (Mestre - TV) si percorre tutta l'A27 e si prosegue sulla statale in dir. di Cortina; al bivio Cortina/Auronzo, si tiene a dx per Auronzo; dopo circa 4 Km di discesa si lascia la statale svoltando a dx per la Stazione F.S. di Calalzo. Poco oltre l'edificio, sulla dx, si trova ampio parcheggio.
http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/7937
Contact LOUIS - () - Last reconnaissance 29/07/2012
TECHNICAL
Towards Hours - Length = 134 km - Altitude difference Sal / Disc = +1650 m
Quote Min / Max = 690/1635 - Cyclability 99% of the time - 11 hours Standard Time: 0 min
Average speed = 12.2 km / h - Technical Difficulties = 3.7 - GD = 93 HARD
NOTE: Path along but not impossible to each cilclista well trained; the important thing is partir early in the morning (it is advisable to 7) in the months from June to August for the longest period of daylight.
For the most part it is a question of paved bike paths or great background strerrato; In addition, the opportunity to rest (bar-restaurants close fountains) is ubiquitous along the way.
cilcabilità has not been given to 100% because some jumpers gradonati and the only descent with steep and uneven: a few hundreds of meters to get off the wp T5 Sopalù; However, this unprecedented step helps to avoid some of the busy km SS Upper Comelico.
DESCRIPTION:
The path, in a nutshell is: Calalzo - Cortina - Dobbiaco - San Candido - Passo Monte Croce Comelico - Santo Stefano, Cima Pillory, Domegge, Cortina. You could make racing bike for paved bike (about 40 Km) and then for state roads trafficatissime in the summer :. the views of the Dolomites would have been almost the same ....
Our intent was to connect to the excellent bicycle paths, a series of minor streets and strangers who have helped to reduce the mileage on roads less than 5 miles and mostly downhill.
From the railway station Calalzo (q. 740) is now part of the famous cilcabile of the Dolomites, completed last year with the implementation of stretch-Venas Vodo. Lit tunnels and underpasses on the highway crossings; Whether in office or exclusively licensed, where it was not possible to restore the original path, make it a tourist facility of great value thanks to the exceptional setting of the Dolomites will attract a significant flow of tourists eco-compatible.
From Old Customs House and up to the outskirts of Cortina meet forest tracts in gravel and a bit 'of ups and downs, then, Socol, you will come along to avoid the T. Boite a bit' of asphalt.
It dates back to the path and cross Cortina (unfortunately are frequent crossings that interrupt the track) and then finally left Cortina, ending both the asphalt that attraveraamnti relaxed and you can walk the most beautiful stretch of the path in the Veneto region, to the pass of Cimabanche (q. 1530). < br> The descent towards Dobbiaco few surprises: in some places (particularly between Carbonin and Lake Landro) gravel flooded the track and you find yourself having to ride with some difficulty on that for a few hundred meters away it seems the bed of a stream. Further down the track presents new traits "pulled straight cool" alternating with old forests: they are working on .... and I would not exclude short-changes the layout to make it more suitable for cycling tourism. From Toblach to continue on the path there will be spoiled for choice: we opt for the path upstream (south side of Val Pusteria), which, swinging in the forest, passing through the DrauQuelle (headwaters of the river Drava) and arrives San Candido at the base of the ski resort Haunold / Baranci.
From an elevation of 1180 (about the same Toblach), starts the long ascent to the Passo Monte Croce Comelico. The beginning takes place on the excellent path from the bottom in the exclusive perfect and well-marked; rarely presents some short tear but overall the climb is pleasant and well shaded. A sixth a short distance, 100 m, on the state (sin) then you take the path up to where Moso in R wp (q.1340) will find the fountain, bar and make a stop, considering the ramp Via Alpe Nemes that presents itself to us in the face.
salt faticosamnte but the track helps us to keep a low speed and stay in the saddle; soon follows an excellent dirt road with slopes milder. Since wp wp R1 to R2 along a narrow path with 2 jumpers, essentially maintaining altitude; then a series of steep ramps BEGINNING damage to the central part of the climb, the more challenging but still path. In wp R3 q. 1515 unn bridge allows us to pass the stream and enter the camping Caravan Park Sesto. The crossing in the camping permits, on the one hand to avoid a marshy area, a little path on the other side of the river and also the input SS which runs just past the campsite.
NOTE: The services of this Camp are recognized as being among the best in Europe; if you think I exaggerate, try to take advantage of it: for sure if you are campers, you will not fail to return.
Leaving the main road found immediately on the left, the dirt road that runs almost parallel to the main road that leads to the Passo Monte Croce. In the final obstacle of some steps, then you get the inevitable entry in the SS, a few hundred meters before the brow. This is the point of obligatory stop (if you started from Calalzo at 7, will now be 15 and you will surely enjoy!) And because here you will find a great hotel / bar / ristiorante is because the long descent that follows will help digestion. < br> Descent of tratturo through the meadows and then a beautiful forest in the dense forest: exciting!
NOTE: If you need to shorten contrattembi, you can turn left to Padola, where drive back in track.
Turning to the right, you arrive in Loc. Bagni di Val Grande, then switch on the back of the building to cut a bit 'of asphalt.
The route remains in altitude just above Padola, where you take the first paved road to the left and down in down, across the country and Ancura to the bridge over T. Risena. It rises to Dosoledo avoiding the SS thanks to a sidewalk (path) and here you scollina. About 600 m on the SS then down a road that keeps direction but loses altitude. In wp T5 (see Notes) ripidissimamente down until Sopalù (WARNING).
From the village you take the valley floor up to Gera and hence the beautiful cilcabile ending at Santo Stefano. Less than 1 km of the SS and there is the possibility of getting out (wp U1) bypassing the Col Trondo for beautiful forest recently paved; if you are tired or in a hurry, keep S.S. for another 2 km and you will save a drop of about 100 m. At the roadhouse returns, however, in track and walk along another stretch of SS (600 m) to the entrance of the gallery. Here you take the old road long-Piave, now abandoned and in total collapse: WARNING are not just stones and boulders that accumulate on the pavement to cause concern (of course you should not pass abbonanti in case of rain), but the unexpected presence of pits on the left side of the roadway and that fall directly to the Piave unreported and evolving. It is recommended to pass with caution and NOT matched). However, the tract has great charm and would be a shame having to give up for the progressive ammaloramento; among other things, also excluding transit through the tunnel, we should cross the Passo di Sant 'Antonio through Danta and Auronzo, in order to complete this process.
A Cima Gogna you get on the SS for the longest, about 3 Km of which the first 2 downhill. Then you turn to the right for Lozzo and avoids even the SS passing by the church of St. Anthony. Having crossed the SS proceed in rapid descent to the center of Domagge, then you reach the lowest point of altitude (690 m) near the sports center Vallesella, nice view on the lake of Centro Cadore.
Last effort: a steep but easy path allows us to regain the SS near the Ponte Molinà; still 400 m of SS and turn left down towards the railway station and the nearby car park.
From the South (Mestre - TV) it runs along the A27 and then on the road in dir. Cortina; at the junction Cortina / Auronzo is held right to Auronzo; after about 4 km of downhill leave the highway turning right to the railway station of Cortina. Just beyond the building, on the right, there is ample parking.
http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/7937
Map/Elevation
Pictures
