Pizzo DI Camarda (2332m)


  • 38.7 km

    Distance

  • 1316 m

    Elevation Gain

  • 1303 m

    Elevation Loss

  • 2312 m

    Max height

  • 1273 m

    Min height

  • Road

  • Equip

  • Skill

  • Effort

Trail Description



L’itinerario può essere suddiviso in tre segmenti completamente differenti tra loro. Il primo in netta salita privo di particolari difficoltà, il secondo difficile e prettamente ciclo-alpinistico, il terzo rilassante e divertente all’ombra dei boschi. Si parte dal Valico delle Capannelle dove lasciamo l’auto in corrispondenza dell’incrocio tra la S.S. del Gran Sasso d’Italia e la carrozzabile che porta al Rifugio Alessandri. I primi chilometri dell’escursione sono tutto bitume ma questa è cosa buona e giusta in quanto bruciamo immediatamente duecento metri di dislivello. Infatti, pedalando in direzione Assergi, ci portiamo subito sopra la centrale elettrica, attraversiamo l’Ara dello Spino e svoltiamo a sx per la carrareccia che sale verso la Sorgente di San Franco. La strada, in prima battuta, si presenta alquanto ripida, almeno fino al Fosso Lumitti dove troviamo il primo punto d’acqua. Proseguiamo stavolta con pendenza meno ostica fino a raggiungere il Colle del Vento dal quale possiamo godere di una considerevole visuale su parte della catena del Gran Sasso. Il nostro sguardo incomincia a perdersi nel Fosso Pietra di Salomone quando, attraversata la Piana dei Cavallari, finalmente arriviamo a quota 1790 ossia al Passo del Belvedere. Non a caso questa località porta tale soave nome. Abbandoniamo la carrareccia per seguire ora il sentiero 111 C.A.I.,attualmente privo di segnalazioni ma comunque ben visibile. La traccia taglia i Banconi e, spostandosi sulla sx del Monte Ienca, attraversa il Procoio Vecchio. Proseguiamo prevalentemente a mezza costa sovrastando il Fosso Chiarinello ed il Fosso dell’Acqua Grossa. Giungiamo alla Sorgente del Procoio (nostro secondo punto d’acqua) dalla quale inizia un tratto bici in spalla. Il sentiero si insinua in un fosso tra il Morrone e il Monte Ienca e arriva alla fonte Rinniccio ovvero in un punto altamente panoramico. Quando ci affacciamo dalle rocce a strapiombo sulla Valle del Chiarino proviamo l’ebbrezza delle prime vertigini della giornata. Davanti a noi l’imponenza del Corvo…un pensiero fisso che mi assilla ormai da troppo tempo! Dopo una brevissima discesa eccoci al Lago di Camarda, altro posto incantevole, un paio di pozze d’acqua incastonate tra verdi prati solcati esclusivamente da bovini al pascolo e poderosi cavalli. Dietro di noi il Monte Ienca con i suoi 2208m di altezza mentre davanti ai nostri nasi, l’obiettivo della giornata che sembra irraggiungibile, il Pizzo di Camarda. Continuiamo l’ascesa, tagliamo il Piano di Camarda e finiamo con lo spostarci tutta a sx sul crinale della montagna. Quella vetta aguzza ora non fa più paura e con bici in spalla riusciamo a farla nostra in tempi rapidi aldilà delle nostre aspettative. Eccoci alla cima, 2332m di altezza, solo una croce in ferro battuto posizionata sull’orlo del baratro. Ebbene si, il Pizzo di Camarda fa davvero impressione. Presenta un salto di roccia sulle Solagne di almeno trecento metri. Non riesco a guardare giù nemmeno se mi schiaccio a terra con tutto il corpo…vabè ognuno ha il suo “tallone di Achille”. Il problema adesso è seguire il camminamento che ci permette di scendere da questo benedetto pizzo. Il sentiero, sempre privo di segnalazioni, passa per un paio di punti esposti nei quali conviene non guardare di sotto onde evitare blocchi psicologici che poi si sa, sfociano in tremarella di gambe e giramenti di testa. Riusciamo a scendere non senza difficoltà dal tratto più ripido e continuiamo fino alla Sella delle Malecoste scordandoci di poter risalire in sella. Ma, nel contempo, ammiriamo panorami sconvolgenti sul Sirente - Velino da un lato, sul Gran Sasso - Laga dall’altro. Pare di cavalcare una sottile linea di confine tra due mondi tanto diversi quanto spettacolari. Arriviamo alla Sella delle Malecoste. Il sentiero 111 prosegue diritto verso l’omonima Cresta mentre noi prendiamo a sx la traccia 117. Ci prepariamo alla lunga discesa che ci attende. La traccia, interamente su fondo ghiaioso, passa proprio sotto le guglie della Cima Malecoste arrivando ai piedi della Forchetta di Falasca e culmina in un originalissimo single track su ghiaia minuta e soffice. Ci troviamo nelle Pozze, in un paesaggio quasi “lunare” al cospetto del Monte Corvo e della Sella del Venacquaro. Intercettiamo il sentiero 101 che in delizioso single track sfocia nello Stazzo di Solagne. Dallo stazzo parte una carrareccia in discesa che cerchiamo di bypassare sfruttando diversi tagli su prato fino ad arrivare alla fonte nei pressi della Masseria Vaccareccia. Discendere dall’alta Valle del Chiarino rappresenta sempre un’esperienza straordinaria, specie quando si è fortunati come noi oggi…che in punta di piedi…evitando di far troppo rumore…riusciamo ad incrociare un agilissimo camoscio e l’occhio di un’aquila che volteggia sopra le nostre teste. Ha inizio ora il terzo ed ultimo segmento dell’itinerario , il sentiero n.113, quello che dal Castrato attraversa nel bosco il Fosso dell’Acqua Grossa e del Chiarinello. La traccia è in principio ampia e carrozzabile, poi prosegue restringendosi in un piacevole saliscendi. Pedaliamo restando sempre sui 1400 m di altezza portandoci sotto il Monte San Franco dove incomincia il bel single track che culmina sulla carrozzabile che sale al Rifugio Alessandri. Svoltiamo a sx e percorriamo l’ultimo tratto di strada(ampia e veloce) che ci riporta al punto di partenza. Ritengo doveroso sottolineare che l’escursione appena descritta, nonostante il dislivello da affrontare non sia poi esagerato, si presenta comunque dura ed alquanto difficile per i luoghi, definiamoli, “poco ortodossi” che si attraversano. Lo spirito all mountain gioca un ruolo decisivo per il biker che si appresta a percorrere questa traccia ma se lo spirito c’è ed è quello giusto allora non resta che tentare…

CINGHIALE–MAGO–PAPERO 14/07/2012 Valico delle Capannelle


http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/7835



The route can be divided into three segments completely different. The first in net climb of no particular difficulty, the second-cycle typically difficult and mountaineering, the third fun and relaxing in the shade of the woods. It starts from the Gap Capannelle where we leave the car in the intersection between the SS the Gran Sasso of Italy and the road that leads to Rifugio Alessandri. The first few miles of the hike are all bitumen but this is all well and good as we burn immediately two hundred meters in altitude. In fact, pedaling towards Assergi, we carry just above the power station, cross the Ara Spino and turn left to the track that leads to the Source of San Franco. The road, in the first instance, is rather steep, at least until the Fosso Lumitti where we find the first point of water. We continue this time with a slope of less tricky until you reach the Colle del Vento from which we can enjoy the view of a considerable part of the chain of Gran Sasso. Our eyes begin to get lost in Fosso Solomon's Stone when, across the Piana dei Cavallari, we finally arrive at an altitude of 1790 ie at the Passo del Belvedere. It is no coincidence that this location brings a sweet name. We leave the cart for now follow the path 111 CAI currently no warnings but still clearly visible. The track size and the counters, moving on the left of Mount Ienca crosses the Procoio Vecchio. We continue mainly hillside overhanging the Fosso Chiarinello and the Fosso Acqua Grossa. We come to the Source of Procoio (our second point of water), from which a stretch bike on his shoulder. The trail creeps into a ditch between the Monte Morrone and the Ienca and get to the source Rinniccio or in a very scenic spot. When we emerge from the rocks overlooking the valley Chiarino feel the thrill of the first day of dizziness. Before us the grandeur of the Raven ... a fixed idea that haunts me for too long! After a short descent brings us to Lake Camarda, another lovely place, a couple of pools of water set among green fields plowed exclusively from cattle grazing and powerful horses. Behind us the Monte Ienca with its 2208m of height while in front of our noses, the goal of the day which seems unattainable, Pizzo Camarda. We continue the ascent, we cut the plane Camarda and end up with the whole move to the left on the ridge of the mountain. That sharp peak now no longer afraid and bikes on our shoulders we can make it our rapidly beyond our expectations. Here we are at the top, 2332m high, only a wrought iron cross positioned on the brink of the abyss. Yes, the Pizzo di Camarda is very impressive. Has a drop of rock on Solagne of at least three hundred meters. I can not watch even if I mash down on the ground with the whole body ... ok everyone has his "Achilles heel." The problem now is to follow the walkway that allows us to get off this blessed lace. The path, always without signaling, passing a couple of points where exposed should not look down to avoid psychological blocks that then you know, lead to jitters legs and dizziness. We can not go down without difficulty from the steepest section and continue to the Sella Malecoste scordandoci to be able to go back in the saddle. But, while we admire the views unsettling for the Sirente - Velino one hand, on the Gran Sasso - Laga other. It seems to ride a fine line between two worlds as diverse as spectacular. We arrive at the Sella Malecoste. 111 The path continues straight towards the ridge of the same name while we take the left track 117 We prepare the long descent ahead of us. The track, entirely on gravel, passes just below the peaks of Cima Malecoste arriving at the foot of Fork Falasca and culminates in an original single track on gravel and soft. We are in the puddles, in an almost "lunar" in front of Mount Corvo and Sella Venacquaro. We intercept the path 101 in delightful single track that flows into Stazzo of Solagne. Stazzo part by a cart going down that try to bypass using different cuts of grass until you get to the source close to the Masseria Vaccareccia. Descend from high Chiarino Valley is always an amazing experience, especially when you are lucky like us today ... that tiptoe ... and avoid making too much noise ... we can cross a nimble suede and the eye of an eagle circling above our heads. Now begins the third and final segment of the route, the path 113, the one that goes through the woods from Mutton Fosso Acqua Grossa and Chiarinello. The trail is wide and paved in principle, then continues shrinking in a nice up and down. We ride by always taking us on 1400 m height under the Monte San Franco begins where the beautiful single track which culminates on the road leading up to the Rifugio Alessandri. We turn left and walk the last stretch of road (fast and wide), which brings us back to the starting point. I feel obliged to point out that the hike just described, despite the gap to be addressed is not exaggerated then, is, however, hard and very difficult for places, definiamoli, "unorthodox" that are crossed. The spirit of all mountain plays a decisive role for the biker who is about to go down this track but if the spirit is there and it is the right one then you just have groped ...
BOAR-MAGICIAN-PAPERO 14/07 / 2012 Pass Capannelle


http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/7835

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