Monte Girella (antiorario)


  • 31 km

    Distance

  • 1499 m

    Elevation Gain

  • 1499 m

    Elevation Loss

  • 1802 m

    Max height

  • 367 m

    Min height

  • Road

  • Equip

  • Skill

  • Effort

Trail Description



Da diversi mesi l’idea mi ronzava in testa: raggiungere la vetta di una montagna troppo spesso snobbata dal turismo di massa e forse troppo vicina alla città per essere considerata degna di visita, il Monte Girella, la vetta più alta dei Monti Gemelli. La dorsale calcarea dei Monti Gemelli si erge a est dei Monti della Laga. Il nome è dovuto alle due principali emergenze della dorsale: la Montagna dei Fiori con il Monte Girella(m.1814) e la Montagna di Campli(m.1718), separate dalla profonda Gola del Salinello e che viste dal Teramano appaiono della stessa altezza. La dorsale costituisce quello che rimane dell’isola oceanica che, circa 150 milioni di anni fa, emergeva a ridosso della scarpata calcarea dell’attuale Gran Sasso. A differenza della Laga, dove le formazioni calcaree di base sono ancora ricoperte da potenti spessore di marne e di arenarie, nella dorsale dei Monti Gemelli i calcari sono allo scoperto. E come negli altri massicci calcarei dell’Appennino Centrale, l’aspetto dei monti è segnato dal fenomeno del carsismo. Ed ecco che agli aridi prati e alla nuda roccia delle alte quote si contrappongono a valle bacini ricchi di acqua e di verde. I crinali impervi, le profonde gole, i fitti boschi, le grotte di origine carsica e di erosione difficilmente accessibili, hanno fatto di questo territorio una sede naturale di storie e di leggende, un rifugio di santi e di briganti. Ed ecco allora che basta un fischio per chiamare a raccolta gli inseparabili amici di Sibillini-mtb con consueta partecipazione del solitario Cinghiale della Majella. Si parte dal parcheggio sottostante il borgo longobardo di Castel Trosino. All’incrocio con la porta d’ingresso al paese svoltiamo a sx per una strada che sale ripida verso alcune abitazioni isolate. Ad un tratto della salita prendiamo a sx seguendo l’indicazione in legno per la frangifuoco. Dopo un primo strappo la strada comincia a salire in costante pendenza verso il Colle della Luna dal quale si può ammirare il Monte di Rosara con l’Eremo di San Giorgio. Lievitiamo tra boschi di pini, tagliamo la Costa Cerita verso sx culminando su un bel pianoro erboso poco sotto il Rifugio Paci. Considerando l’itinerario da affrontare, è cosa buona e giusta prendere subito accordi con i gestori del rifugio affinchè, al nostro ritorno, ci assicurino un pasto caldo e qualche litro di vino. Incrociata la S.P., svoltiamo a dx e proseguiamo su asfalto aggirando sulla sinistra il Colle dell’Oseno. Eccoci a San Giacomo. In corrispondenza dell’incrocio con la strada che scende a San Vito insiste una fontana ove e consigliabile rifornirsi abbondantemente d’acqua dato che nel tragitto che ci aspetta non incontreremo più fonti. Ci incamminiamo per la via delle Vrecciarole che si innalza ripidamente sopra le case sparse di San Giacomo e si aggancia con la pedemontana che sale lungo la Costa del Prevosto. Il panorama spazia dai Monti della Laga ai Sibillini e dal Monte dell’Ascensione al Monte Ceresa. Prima di arrivare alla base degli impianti sciistici del Monte Piselli, svoltiamo a dx per una carrareccia che costeggia il fianco della montagna e si dirige verso il Vallone. D’improvviso la strada si interrompe lasciando spazio ad un traccia difficilmente pedalabile su rocce aguzze. Questa scende fino alla base del fosso e si addentra in una macchia boschiva permettendoci di risalire in sella. Il contrasto tra il color ghiaccio delle rocce calcaree ed il verde intenso della boscaglia ci proietta in un ambiente meraviglioso. Usciamo sui grandi prati del Vallone, la pendenza si accentua e nuovamente torniamo a spingere le bici stavolta inebriati dal profumo della fioritura. L’ultimo tratto del fosso torna ad essere pedalabile e quando si raggiunge la sua sommità lo spettacolo della natura è tutto per noi. A quota 1600m di altezza troviamo il Lago(….) Oltre allo scenario su tutta la catena del Gran Sasso. Sotto di noi il Monte Foltrone, più in là il Monte della Farina ed ancora più in là persino il Monte Tre Croci. Ci affacciamo sul mastodontico salto di roccia che sovrasta il bosco di Santa Maria Maddalena. Guardando a sx nitidamente si possono ammirare le rovine di Castel Manfrino, mentre alle nostre spalle non ci rimane che contemplare l’ultimo ostacolo:la vetta del Monte Girella. Restando sul sentiero n.1d C.A.I. puntiamo il Girella ma non riusciamo ad evitare di voltarci indietro godendo della vista sul lago che pian piano diventa sempre più piccolo. Giunti all’incrocio col sentiero n.1 ci manteniamo a dx ed in poco tempo siamo in vetta. Il panorama è semplicemente omnicomprensivo, da restare con la bocca aperta. Eppure siamo a 1814m sul livello del mare e non ci si aspetta di poter dominare sia il versante dell’Ascolano che quello del Teramano, di guardare dal lato abruzzese addirittura la Majella e dal lato marchigiano tutti i Sibillini. Dopo una sosta contemplativa prendiamo un sentiero in discesa che si aggancia alla traccia n.1. Risaliamo su manto erboso di una cinquantina di metri e ci prepariamo al discesone. Davanti c’è il Monte Piselli ma optiamo per una variante selvaggia tra Cupa di Collebigliano e Cupa di Cerqueto. Discendiamo alla base del Monte Piselli e viriamo a dx per il sentiero n.3 evidenziato da qualche piccolo omino di pietra. Ad un certo punto, portatici sopra la selva, dall’alto si nota un ennesimo omino in pietra che segnala l’inizio di una traccia che penetra nel bosco. La imbocchiamo e percorriamo un tratto sporco ma pur sempre pedalabile. Si viaggia tra fogliame accumulato dal vento, tra rami e rocce ricoperte da muschio. La discesa è tecnica ed insidiosa, segnalata solamente qua e là da macchie verdi e rosse sui tronchi d’albero. Senza non poche difficoltà eccoci in località Tre Caciare ove il sentiero fa capolino sui prati e si trasforma di colpo in una discesa velocissima. Arriviamo ad un altro laghetto dominato da una gigantesca quercia. Da qui il sentiero 1-c ci lancia freneticamente verso San Giacomo. Ripresa la S.P. svoltiamo a sx, saliamo all’incrocio per San Vito e subito torniamo off road. Adesso, se si sono conservate energie a sufficienza, ha inizio un gran divertimento. Ci si dirige verso Colle dell’Oseno attraversando dapprima i verdi prati di san Giacomo e poi ci si tuffa in un primo single track su terreno argilloso. Appena la traccia accenna a risalire, sulla sx si nota un sentierino molto invitante. Neanche a pensarci ci avventuriamo incrociando poco dopo la strada frangifuoco percorsa durante l’ascesa. Giriamo a sx e pedalato qualche metro eccoci al “cancelletto di partenza”. Sulla dx ecco la traccia comunemente denominata “le cascatelle”. Tra un “Segno della Croce” e qualche gesto scaramantico eccoci all’epilogo di questa grandiosa giornata. Il divertentissimo single track che ci riporta a Castel Trosino merita di essere vissuto in ogni sua particolarità. La traccia, recentemente ripulita, è a dir poco fantastica. L’ho da sempre definita una “giostra naturale” che strega chi per la prima volta l’affronta ed scalda i cuori di tutti coloro che la amano. Al ritorno dal nostro lungo viaggio non ci resta che allertare telfonicamente il Rifugio Paci comunicando che è in arrivo un branco di bikers affamati. La signora Margherita ci accoglie con un variegato antipasto all’italiana e dell’ ottima ricotta pepata. Bisognosi di carboidrati mandiamo giù un paio di piattoni di chitarra al sugo di maiale. Per digerire ovviamente vanno via un paio di bottiglie di vin cotto nel quale inzuppiamo deliziosi cantucci misti a trancetti di crostatine al limone e marmellata. L’anisetta finale determina l’immancabile “rutto libero”…..come si dice….”Alla faccia di chi ci vuol male”!!!



CINGHIALE – PAPERO 05/05/2012 Castel Trosino (AP)


http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/7270



For several months I was buzzing the idea in mind: to reach the summit of a mountain too often snubbed by mass tourism and perhaps too close to the city to be considered worthy of visit, Swivel Mount, the highest peak of the Mountains Gemini. The limestone ridge of the Monti Gemelli is located east of the Monti della Laga. The name is due to two major emergencies backbone: the Mountain of Flowers with Mount Swivel (m.1814) and the Mountain of Campli (m.1718), separated by a deep gorge Salinello and views from Teramano appear the same height . The ridge is what remains oceanic island, about 150 million years ago, emerged near the limestone escarpment of the Gran Sasso. Unlike Laga, where the limestone formations of the base are still covered by powerful thick marl and sandstone, in the backbone of the Twin Mountains limestones are exposed. And as in other limestone massifs of the Central Apennines, the appearance of the mountains is marked by the phenomenon of karst. And now arid grassland and bare rock of high altitudes are opposed to downstream basins full of water and greenery. The rugged ridges, deep canyons, dense forests, karstic caves and erosion are difficult to access, have made this area a natural home of stories and legends, a refuge of saints and bandits. And so that just a whistle to summon the inseparable friends Sibillini-mtb with the usual participation of the lone Boar Majella. It starts from the car park below the village of Castel Lombard Trosino. At the junction with the entrance to the village turn left for a road that leads to some isolated dwellings. For a stretch of the climb we left, following the signs in wood for firebreaks. After an initial tearing the road begins to climb steadily towards the Hill slope of the Moon from which you can admire the Monte Rosara with the Hermitage of San Giorgio. Lievitiamo among pine forests, we cut to the Costa Cerita sx culminating on a beautiful grassy plain just below the Rifugio Paci. Considering the route to deal with, what is good and right immediately take agreements with the managers of the shelter so that, on our return, we ensure a warm meal and a few pints of wine. Cross the SP, turn right and continue on asphalt skirting on the left Colle dell'Oseno. Here we are at St. James. At the intersection with the road that leads to San Vito insists a fountain where and recommended supplies plenty of water given that the journey that awaits us will not encounter multiple sources. We walk the path of Vrecciarole that rises steeply above the scattered houses of San Giacomo and hooks up with the foothills that climb along the Costa del Provost. The landscape ranges from the Sibillini and Monti della Laga from the Mount of the Ascension at the Monte Ceresa. Before arriving at the base of the ski slopes of Monte Peas, turn right to a dirt track that runs along the side of the mountain and goes to the Valley. Suddenly, the road ends, leaving room for a track hardly pedaled on sharp rocks. This comes down to the bottom of the ditch and goes into a bush woodland allowing us to go back in the saddle. The contrast between the color of the limestone rocks ice and the deep green of the bush propels us in a wonderful setting. We go out on the spacious lawns of the Valley, the slope is steeper and back again to push the bike this time intoxicated by the scent of flowering. The last stretch of the ditch back to being pedaled and when you reach its summit the spectacle of nature is everything for us. At an altitude of 1600 meters, is the Lake (...). Besides the scenery on the entire chain of Gran Sasso. Below us the Monte Foltrone, beyond the Monte della Farina and even beyond even the Monte Tre Croci. We look out on the gigantic leap of rock overlooking the woods of Santa Maria Maddalena. Looking to the left you can clearly see the ruins of Castel Manfrino, while behind us we can do is contemplate the final hurdle: the summit of Mount Swivel. Staying on the path n.1d C.A.I. the aim Girella but we can not avoid to look back and enjoy the view of the lake that gradually gets smaller. At the junction with trail # 1 we keep to the right and in no time we are at the top. The view is simply inclusive, to remain with his mouth open. Yet we are at 1814 m above sea level and is not expected to be able to dominate both the side Ascoli area than that of Teramo, Abruzzo to look from the side and even the Majella from the Marche all the Sibillini. After a contemplative pause take a downhill path that clips to the track # 1. We go up on the lawn of fifty yards and we are preparing to discesone. In front there is the Monte peas but we opt for a variation between wild and Cupa Cupa of Collebigliano Cerqueto. We descend to the base of Monte Peas and viriamo on the right path for the 3 highlighted by some little man of stone. At one point, portatici above the forest, from the top you can see yet another little man in stone that marks the beginning of a track that penetrates into the wood. And follow it along a stretch dirt but still pedaling. It travels between foliage accumulated by the wind, between branches and rocks covered with moss. The descent is technical and tricky, reported only here and there with green and red spots on tree trunks. No we are not a few difficulties in Three Cheese Factories locations where the trail peeps on the lawns and turns suddenly into a fast descent. We come to another pond dominated by a giant oak tree. From here the path 1-c launches us frantically toward San Giacomo. Shooting the Sp turn left, go up at the San Vito and immediately back off road. Now, if you have enough stored energy, starts a lot of fun. We head towards Colle dell'Oseno crossing first the green meadows of St. James and then he dives into a first single track on clay soil. As soon as the track alludes to go back, on the left you can see a path very inviting. Not even thinking about it we venture shortly after crossing the road firebreaks traveled during the ascent. Turn left and rode a few yards here we are at the "starting gate." On the right track here is commonly referred to as "waterfalls". Between a "sign of the Cross," and here we are some superstitious gesture epilogue of this great day. The fun single track that takes us back to Castel Trosino deserves to be lived in all its particularity. The track, newly cleaned, it is nothing short of fantastic. I've always been called a "carousel natural" witch who for the first time the faces and warms the hearts of all those who love her. Come back after our long journey we have to warn telfonicamente Rifugio Paci communicating that is coming in a pack of hungry bikers. Ms. Margherita greets us with a varied Italian appetizer and 'excellent peppery cheese. Needy carbohydrate send down a couple of piattoni of guitar pork sauce. To digest obviously go away a couple of bottles of vin cotto in which inzuppiamo delicious nooks and Mixed Slices of lemon tarts and jam. The final anisette determines the inevitable "burp free" ... they say ... ..as. "In the face of those who want to harm us" !!!
BOAR - PAPERO 5.5 / 2012 Castel Trosino (AP)


http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/7270

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