198 Tovena, Praderadego, Zelant, San Boldo per la Caldella

Referente  LUIGI  -  (  )   -  Ultima ricognizione  25/04/2012                  
SCHEDA TECNICA              
Verso Orario - Lunghezza = 41,5 Km  - Dislivello Sal/Disc = +1350 m
Quote min/Max = 220 / 920 - Ciclabilità su tempo 99% - Tempo Standard  ore 4:0 min
Velocità media = 10,4 Km/ora - Difficoltà Tecnica = 4/7  - G.D. = 57  Medio/Difficile

Nota 1) Questo giro affronta la classica salita del Passo Praderadego sulla strada principale; un tempo la salita era uno sterrato assai impegnativo per il fondo smosso e la notevole pendenza. Ora anche l'ultimo tratto di falsopiano ha ricevuto la sua dose di asfalto, per la gioia degli stradisti che ormai numerosi, specie la domenica mattina, si cimentano con una delle più belle salite delle Prealpi Trevigiane; i più audaci scendono in val Belluna e risalgono per il San Boldo. Noi dopo il Praderadego ci smarcheremo dall'asfalto per creare un itinerario ben degno delle ruote grosse.
Nota 2) Si sconsiglia di invertire il verso di percorrenza causa un micidiale tratto di sentiero che costringerebbe a spalleggiare la bici per un dislivello di oltre 50 m.

DESCRIZIONE 
Da Tovena si scende rapidamente in centro alla Val Sana (ove scorre il T. Soligo) e per ciclabile si arriva nei pressi di Follina (zona artigianale); alla Madonna delle Grazie si risale verso Cison e lambita appena la provinciale, si svolta a dx per Valmareno. Attraversiamo il paesino, (anziché tirar subito dritto per il Praderadego) con la caratteristica piazzetta e riprendiamo, più a monte, la strada per il passo. Ad un certo punto abbiamo deviazione sul lato sx, per superare un gregge che impegnava la carreggiata . Ripresa la normale si sale fino al primo scollinamento ove è d'obbligo fermarsi per ammirare il panorama sottostante ed i roccioni che ci sovrastano (un tratto di strada è stato letteralmente scavato nella roccia. Finito il falsopiano si incrociano i resti dell'antica strada romana che saliva dal lato opposto della valle (Via Claudia Augusta Altinate); ancora poche rampe ed il passo è raggiunto a q. 910. Sulla dx si trova la trattoria Ai Faggi e poco più avanti un agriturismo; verso nord si apre la vallata che digrada nella Val Belluna solcata dal Piave.
Dopo la sosta ed equipaggiati per la discesa, si prosegue su asfalto per circa 3 Km, scendendo fino al bivio di q. 780. Qui si devia dalla principale iniziando un tratto altalenante che taglia le pendici del Col di Zoc. La forestale inizialmente dall'ottimo fondo, si fa via via più dissestata finché si riduce a sentiero; poco dopo questo diventa ripido ed assolutamente non ciclabile, somigliante più al greto di un torrente (vedi Nota 2). Si guada in fondo alla val del Foran e poco dopo si può risalire in sella. Si arriva nella piana prativa di ZELANT dove ci si può rifocillare ad un vicino rifugio.
Si riprende la salita che penetra nella val di Botte fino allo scollinamento di q. 920, poi si scende verso Signa Alta ritrovando l'asfalto poco prima del paese. Ancora discesa fino a Signa Bassa e poi risalita al passo San Boldo sulla strada principale. Al passo, anziché proseguire sulla statale che porterebbe rapidamente a Tovena (notevole la serie di gallerie scavate nella roccia per vincere il salto roccioso) si affronta l'ultima salita (in gran parte cementata) che porta a q. 910, nei pressi di case Ial. Ammirato il suggestivo panorama sulla valle, si affronta l'ultima discesa per la cosiddetta strada della Caldella; discesa assai ripida ma ormai facilitata dal fondo ben compattato e cementato sia nei tornanti che nei tratti più ripidi e nel finale. Uscita A 27 Vittorio Veneto nord , si svolta a destra verso il centro , poi ancora a destra verso Revine – Follina; alcuni km dopo Revine si lascia la principale seguendo ind. x Tovena – passo San Boldo. Dopo meno di un Km si parcheggia in centro a TOVENA, nei pressi della chiesa (bar e fontana nella piazza.)