Dolomiti Feltrine, Boz, Passo Finestra


  • 86.3 km

    Distance

  • 2485 m

    Elevation Gain

  • 2466 m

    Elevation Loss

  • 1710 m

    Max height

  • 290 m

    Min height

  • Road

  • Equip

  • Skill

  • Effort

Descrizione del percorso


Dopo quasi 3 anni di ricerche, dubbi, incertezze, ho voluto tentare la salita al Passo Finestra.
L'itinerario proposto qui è particolarmente duro, richiede sacrificio e volontà. Durante la salita, la voglia di rientrare a casa con una discesa verso il Primiero è molto forte, eppure è solo resistendo fino alla fine che si può godere di una vista spettacolare e di una delle più belle discese che si possano fare in Veneto.

La partenza è a Pedavena, non necessariamente al parcheggio della birreria ma in centro al paese, nei pressi della fontana.
Si percorre come riscaldamento un pò di asfalto, diciamo circa 12 km, fino a imboccare, dopo Fonzaso, la strada che bypassa la prima galleria di 1 km. A metà di questa ho voluto tentare la vecchia salita alla Chiesa di Santa Giustina e alle frazioni di Sovramonte. Itinerario molto rilassante, sia per la pendenza bassa e costante, che per l'ambiente silenzioso e rigoglioso.
In occasione del giro potete evitare questa deviazione, che aggiunge circa 200 metri di salita.
La strada comunque sale costantemente fino ad incrociare la provinciale. Se, come ho fatto io, deviate all'inizio per la Chiesetta (indicazioni), poi potete seguire lungo questo bel sentiero fino a incontrare la stradina iniziale.
La consiglio, magari fatta singolarmente, può essere molto utile anche in caso di rientro veloce a valle dal Croce D'Aune.

Una volta scesi per asfalto a Ponte Serra, si prende per Lamon e, dopo aver attraversato Pian del Vescovo, di sale bruscamente tra le case di alcune frazioni, per poi immettersi sull'asfalto. Ancora 1 km e possiamo salutare il traffico: inizia la strada dei Furianoi. Per la descrizione di questo tratto, rimando all'itinerario descritto qui:. Questa deviazione aggiunge altri 450 metri circa di salita all'itinerario.

Scesi sulla Cortella, si attraversa la galleria Pontet-Cortella. Oramai è ultimata la pista ciclabile che permette di evitarla, ma è ancora transennata. Nel frattempo rischiamo la vita e i polmoni in galleria e, una volta usciti, prendiamo la salita delle Vederne.
Ci aspettano 9 lunghi chilometri, costanti e molto panoramici ed ombreggiati. All'uscita dalle Vederne si segue la forestale con indicazioni "Fonteghi", altri 7 km di bel fondo con saliscendi continui, non stancanti, che portano, con qualche deviazione, al rifugio presso il Lago Noana.

Qui possiamo fare rifornimento d'acqua e prendere l'estenuante (anche per il dislivello già presente sulle gambe) salita al Boz, con un panorama che si apre sempre più e dove svetta sempre più impontente il Sass De Mur.

Quando la strada spiana sorge un bivio, a sinistra si va alle malghe Neva Prima e Seconda, quindi al Boz, a destra di fiancheggia il Boz, che si vede a circa 300 metri in linea d'aria, e si prende a salire in modo non facilissimo fino al Passo Finestra (qualche tratto pedalabile, anche bici a spinta o in spalla). In tutto, da quando abbandoniamo la forestale, sono circa 3,5 km e 250 metri di dislivello, preventivare quindi almeno un'ora e un quarto dal bivio a quota 1500.

Il Passo è veramente un posto incantevole, con bella vista sia verso il Primiero e i Lagorai, fino a Cima d'Asta, e tutte le vette feltrine dall'altro, con i Piani Eterni in bella vista di fronte a noi.

La discesa, almeno per il primo chilometro, presenta varie difficoltà (S3), esposizione, che in alcuni punti diventa precipizio, fondo smosso con ghiaia grossa, e pendenza accentuata (20% e oltre); in compenso la traccia è sempre chiara e ben delineata e di larghezza costante. Io nei tratti molto esposti consiglio di scendere, negli altri basta fare attenzione perchè una caduta a quella quota può diventare molto più problematica che in città.
Superati i primi 5-6 tornanti il singletrack entra in una fitta faggeta, e il fondo, per almeno altri 4, diventa uno strepitoso serpentone coperto di foglie, con pochi sassi, scarsa pendenza, tornati abbastanza larghi e dalla consistenza morbidissima, un vero pa-ra-di-so.
Qui si può guidare senza rischi a proprio piacimento, accompagnando le curve anche a velocità sostenuta e divertendosi sui numerosi tornanti.
Al termine di questo, ci si immette in una forestale che porta in breve tempo in Val Canzoi. Da qui tutto asfalto, al 95% in discesa, fino a Pedavena.

La traccia GPS in qualche punto è stata ricostruita al computer, comunque ho verificato ed è corretta.


http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/10566

Mappa/Altimetria

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