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Si narra che la parte più occidentale dell’Altopiano di Asiago, quella incastonata tra la Val d’Assa e la Val d’Astico, fu la prima ad essere occupata dai Cimbri, popolo barbaro di origine nord-europea. Nel corso dei secoli la zona venne poi abitata da popolazioni di lingua tedesca, idioma che ancora oggi caratterizza fortemente i toponimi dell’Altopiano come ad esempio due delle curiose mete di questo itinerario, l’Altar Knotto (“antica pietra”) e l’Alta Kugela (“antico riparo”).
L’itinerario inizia da Rotzo salendo con modeste pendenze verso l’isolato Altar Knotto, un’enorme e affascinante roccia sul baratro della Val d’Astico, dalla particolare forma ad altare che – si pensa – sia legata ad antichi culti pagani. Non a caso è soprannominato "el scagno del diavolo".
Accessibile con un breve sentiero non sempre ciclabile, l’Altar Knotto si trova a poche decine di metri dall’Alta Kugela, una stupenda tettoia naturale immersa nel bosco, scavata nella roccia dagli elementi naturali per ottanta metri di lunghezza e tre di altezza.
Si torna quindi a salire sulle facili pendenze delle strade militari fino a Cima Campolongo, dove l’omonimo forte della Prima Guerra Mondiale offre una grandiosa veduta sull'Altopiano di Tonezza e dei Fiorentini e su tutta la Val d’Astico; ristrutturato di recente, è possibile esplorarne stanze e cunicoli seguendo i pannelli illustrativi.
Una tecnica discesa conduce ora verso Casera Campolongo, dove una breve deviazione nel bosco permette di scoprire l’ennesima meraviglia di questo itinerario, la Caverna del Sciason: una grotta magica, enorme e profonda, un pozzo vertiginoso largo almeno quaranta metri all’imbocco e profondo oltre cento, con il ghiaccio alle pareti e una particolare corrente d’aria gelida all’origine di frequenti nebbie e foschie.
Raggiunta nuovamente Casera Campolongo, si prosegue aggirando il Monte Agro e affrontando poi la sconnessa salita alla Croce del Civello; la lunga discesa finale che riporta al punto di partenza, interrotta dalla risalita nei boschi del Monte Erio, presenta nella parte centrale la tecnica e divertente picchiata sul segnavia 803, a tratti poco marcato ma comunque identificabile dai segnavia bianco-rossi.
Punto di partenza: Rotzo, via Roma.
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