Dal rifugio Ariel alla torre del filosofo


  • 21.7 km

    Distance

  • 1406 m

    Elevation Gain

  • 1111 m

    Elevation Loss

  • 2945 m

    Max height

  • 1601 m

    Min height

  • Road

  • Equip

  • Skill

  • Effort

Descrizione del percorso


Dal rifugio Ariel cominciamo a salire con calma, siamo a quota 1700 e dobbiamo arrivare oltre i 2900. La cima è lassù, ancora quasi nascosta.
Sempre su asfalto raggiungiamo il rifugio Sapienza
Qualcuno prova a dire: e se ci portassimo avanti salendo in funivia? Ma la proposta è subito bocciata dalla maggioranza, la cima va conquistata pedalando! Inizia la sterrata, subito con rampe dure che costringono anche a scendere dalla bici, non tanto per la pendenza, quanto per il fondo sabbioso che fa slittare le nostre gommine strette. Si sale fra le lingue di lava e le prime esclamazioni di stupore per questi sconosciuti paesaggi cominciano a serpeggiare fra il gruppo. Si continua a salire, ormai siamo sopra alle nuvole, c’è chi si ferma a fare le riprese, chi a fare le foto, e chi con la scusa di fare le foto si riposa un attimo
Dopo quasi due ore di salita siamo in vista della cima, le ultime rampe sono molto ripide, siamo svegli dalle 4 e la stanchezza si fa sentire, qualcuno spinge e qualcuno riesce ancora a pedalare, ma un po’ alla volta si arriva tutti ai 2920 del rifugio del Filosofo.
Ovunque ci si giri c’è qualcosa di affascinante da vedere, la neve caduta pochi giorni prima rende ancora più bello il panorama, con il contrasto fra il suo candore e il nero della lava. Se a questo si aggiunge l’intenso azzurro del cielo e il mare si nebbia in basso, lo spettacolo è assicurato.
Siamo alla fine di ottobre, la temperatura quassù è fredda ma il sole riesce ancora a scaldarci, c’è vento ma per fortuna non esagerato, ci cambiamo al riparo della casetta delle guide alpine e ci rifocilliamo con i panini del bar di Nicolosi.
La voglia di salire fino in cima ai crateri sommitali è tanta, ma purtroppo in questo momento la zona è considerata pericolosa e perciò vietata, pazienza, sarà per la prossima volta, tanto l’idea che comincia a prendere forma nella nostra testa è una sola: qui bisogna ritornare!
Scattiamo allora la foto di rito sotto alla cima e ci avviamo verso la Torre del Filosofo. Dopo una breve discesa, si sale ancora brevemente verso il punto più alto del tour, 2940 m.
Qui la vista è, se possibile, ancora più bella e si ammira estasiati il panorama,
Dopo il giro intorno alla Torre del Filosofo, inizia quella che molti si stanno pregustando già da un po’: la discesa sulla sabbia e sulle ceneri del vulcano!
Poi si cominciano a prendere le misure con l’affondamento delle ruote sul sentiero che taglia i tornanti, poi il primo (e unico) imprevisto, dariuz buca. Mentre è in corso la riparazione, ci si diletta a giocare fra lava e sabbia come i bambini.
Si riparte, giù dalla Cisternazza si prende confidenza e il gruppo si scatena.
Si passa poi sul “Laghetto” in una atmosfera lunare di lava tricolore
Aggiriamo la Montagnola lungo un bel sentiero che corre sopra alla valle del Bove.
Si arriva adesso ad uno dei momenti clou della giornata, una pista da discesa libera di sabbia lavica, dove ognuno si può scatenare come meglio crede, in velocità o facendo slalom fra le pietre e con l’emozione di infilarsi direttamente nella nebbia che ti inghiotte.
Poi di nuovo il sole e ancora sabbia, ripida e infinita, le labbra sono ormai deformate in un sorriso che arriva oltre le orecchie,
ci si ferma, si commenta, si fotografa, si guarda indietro, sembra impossibile, è uno dei parchi giochi naturali più grandi e più divertenti che un biker possa incontrare, il tutto condito da un superbo panorama.
Adesso siamo già mille metri più in basso, comincia un po’ di bassa vegetazione e facciamo slalom fra i cespugli spinosi.
Siamo quasi alla strada, ci fermiamo a guardare le nostre scie mentre il solito sorriso ebete del biker non accenna minimamente a diminuire.
Il sole batte sulla sabbia nera e scalda ancora, ci fermiamo e ci spogliamo delle giacche invernali ancora increduli per quello che abbiamo appena vissuto, mentre i commenti e le esternazioni di felicità si sprecano.
Ancora un ultimo tratto di discesa e arriviamo alla strada, risaliamo brevemente fino nei pressi del rifugio Sapienza, dove festeggiamo degnamente questa splendida ed incredibile giornata con un brindisi serale.
C’è ancora tempo per una visita ai crateri Silvestri, da dove si vede bene la distesa di sabbia nera teatro della bellissima discesa, con ancora i segni del nostro passaggio.
Il sole sta per tramontare, cominciamo la discesa verso il rifugio Ariel, scopriamo ancora un pezzo di sentiero che taglia l’asfalto fra la lava (tanto per cambiare) e facciamo ritorno al rifugio Ariel

il report:

il video:


http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/3313

Mappa/Altimetria

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